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Cannabis light, diffida a Meloni per danno di immagine

 

Bologna Today Lunedì 24 maggio

E’ partita una diffida a carico di Giorgia Meloni, da un gruppo di 13 imprenditori del campo della cannabis light, dopo un  dopo un flash mob organizzato da Fratelli d’Italia per “combattere le dipendenze dalla droga” durante il quale è stato presentato un decalogo che annoverava tra le azioni definite di contrasto alle droghe anche la chiusura dei cannabis shop.

Cathy La Torre, l’avvocata a cui si sono rivolti gli imprenditori spiega “Accostare un’attività legale e regolamentata ad attività assolutamente illegali e in mano alle mafie non può essere intesa come espressione di libero pensiero – Si tratta affermazione in grado di cagionare un grave danno d’immagine aziendale per l’intero settore”.

La legge c’è e il settore dà lavoro a 12 mila persone

Dal 2016 esiste una legge  ( guarda il nostro articolo “Cannabinoidi sono legali”) che disciplina la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa da allora sono nate centinaia di imprese on line e negozi fisici che danno lavoro a circa 12 mila persone.

Inoltre ci sono imprenditori italiani impegnati nell’agricoltura, nella vendita al dettaglio, nella produzione di alimenti, cosmetici, materie prime biodegradabili e semilavorati innovativi per le industrie di diversi settori.

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