Cannabis, approvato il testo base
Legalizzazione della cannabis light
La Commissione Giustizia ha approvato il testo base che, se adottato in via definitiva, consentirebbe di coltivare in privato fino ad un massimo di quattro piantine.
Il contenuto del testo
Quello adottato in Commissione Giustizia è un testo ‘di sintesi’ rispetto alle proposte formulate da M5S, +Europa e Lega. Il disegno di legge introduce la non punibilità per la produzione domestica di lieve entità, fissando a quattro il limite massimo di piantine ‘femmine’ di cannabis coltivabili in ambito privato.
Nel caso in cui sia un soggetto tossicodipendente a commettere un reato di spaccio o produzione (oltre i limiti consentiti), il testo prevede di sostituire la detenzione in carcere con lavori socialmente utili. Per l’associazione a delinquere e spaccio a danno di minorenni, invece, prevede pene più severe.
Le prospettive future
Riccardo Magi, deputato di +Europa, ha così commentato su Facebook: “Ora è urgente individuare un percorso rapido e certo per garantire l’arrivo in aula. Non ci sono più scuse, i partiti dicano da che parte stanno”.
La strada è ancora lunga e complessa.
La legge n. 242 del 2016, ha aperto un piccolo spiraglio, con l’obiettivo principale di incentivare lo sviluppo della filiera della canapa.
Le parti della pianta possono essere utilizzati per vari tipi di lavorazione o trasformazione, fino all’utilizzo in ambito cosmetico e al consumo alimentare.
Per quanto riguarda quest’ultimo, il Ministero della Salute – per mezzo del decreto del 4 novembre 2019 – ha fissato il limite massimo di THC consentito in 2 grammi per kg. I prodotti che rispettano tale dosaggio sono chiamati ‘light’, in quanto non danno effetti stupefacenti.
Nel caso in cui si decida di acquistare cannabis light, è consigliabile rivolgersi a canali di vendita certificati.